Moretta

Moretta maschio | Archivio APAM, P. Bolla

Testi e file audio tratti da: www.uccellidaproteggere.it - Il primo portale sullo stato di conservazione dell’avifauna in Italia

Classe: Aves (Uccelli)
Ordine: Anseriformes
Famiglia: Anatidae
Specie: Aythya fuligula
Nome comune: moretta


La moretta è un’anatra tuffatrice e buona nuotatrice lunga circa 40 cm che, similmente ad altre anatre del genere Aythya, predilige bacini idrici con acque molto profonde, nelle quali si immerge fino a 5 o 6 metri di profondità e trascorre lunghi periodi sott’acqua alla ricerca di cibo, un’attività che solitamente avviene al crepuscolo o la mattina presto. Piante acquatiche, erbe e bacche costituiscono la sua dieta principale, che integra con organismi acquatici. Determinante per la presenza della specie è la ricchezza di vegetazione: la femmina della moretta costruisce il proprio nido, ben nascosto tra le essenze vegetali e depone dalle 5 alle 12 uova, di colore verde-grigio, che vengono covate per circa una ventina di giorni. Dal momento della schiusa in poi, sarà sempre e solo la femmina a prendersi cura dei pulcini. Durante il periodo dell’accoppiamento invece la coppia ha un forte senso di territorialità che si perde subito dopo: la femmina rimane al nido e il maschio fa combriccola con gli altri esemplari del suo stesso sesso.

La specie non teme particolarmente la presenza dell’uomo: la si può osservare con relativa facilità anche in corpi idrici cittadini. Ha un carattere gregario nei confronti di altre specie: giunto il momento di migrare verso le zone calde, prende il volo insieme a moriglioni e folaghe, assumendo la tipica formazione a “V”. Come accade anche per altre specie di anatre, maschio e femmina della moretta sono cromaticamente differenti. Il maschio adulto ha un colore nero brillante, con riflessi violetti sulla parte superiore del piumaggio, ventre e petto bianchi e un vistoso ciuffo nero sul capo. Il nome scientifico della specie deriva proprio dal colore scuro e cinereo del suo corpo: “fuligo”, cioè cenere. La femmina è invece di colore bruno sfumato sui fianchi. Le iridi sono gialle e vivide e le zampe grigiastre.

Una particolare forma di minaccia per la specie proviene da una specie ittica, il Rutilus rutilus, il rutilo, che si ciba delle stesse risorse alimentari della moretta, tra cui larve di insetti e detriti vegetali. Oltre alla competizione per le risorse alimentari la moretta soffre, come per altre specie, dei danni causati dal disturbo umano e in particolare dalla pratica venatoria, tuttora consentita.
La moretta ha colonizzato l’Italia da poco più di trent’anni, ed è ancora poco conosciuta e studiata. Non si conoscono infatti i trend delle popolazioni, anche a causa della scarsità di coppie nidificanti sul nostro territorio.


Distribuzione e habitat

Il suo areale di distribuzione è molto vasto: dalle zone eurasiatiche sino alla Siberia, dall’America del nord all’area mediterranea, in cui occupa territori di latitudine medio-alta, evitando aree climatiche estreme e favorendo le pianure poste a bassa quota. La moretta trascorre l’inverno sulle coste mediterranee, le aree a sud del Sahara e l’Asia meridionale, ma la si può occasionalmente ritrovare anche sulle coste degli Stati Uniti e del Canada, nel sud della penisola scandinava e nel centro Europa. Nidifica nell’Europa nord-orientale, nelle isole britanniche e in Asia settentrionale, per lo più su isolette, comunque nelle vicinanze di corsi d’acqua, come paludi, stagni e laghi, fiumi ed estuari. Considerata in uno stato di conservazione non favorevole a livello continentale, la moretta è classificata come specie in declino. Nel nostro Paese, la moretta è considerata specie in pericolo dalla Lista Rossa IUCN dei Vertebrati Italiani e inserita negli allegati II/1 e III/2 della Direttiva Uccelli. La specie risulta cacciabile ai sensi della legislazione venatoria (157/92).
Nel 2000 si è registrato un massimo di individui nella Riserva Naturale Crava-Morozzo durante il periodo successivo alla riproduzione.


Occhi d'oro

La moretta ha uno sguardo così particolare tanto da essere soprannominata anatra dagli occhi d’oro per via delle sue iridi gialle. In Inghilterra viene invece chiamata Tufted Duck, anatra dal ciuffo per via dell'evidente ciocca di piume sporgenti e ben visibile sulla testa del maschio. Questi due segni caratteristici permettono di riconoscere la specie senza alcuna incertezza anche in mezzo alle altre anatre proprio qui, nella Riserva, specialmente nel periodo invernale quando è solita venirci a trovare.



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